Prevenzione allergie primaverili
Con il ritorno della primavera ri-inizieranno i problemi per i soggetti allergici. Difatti, sono i pollini liberati dalle piante durante questo periodo di fioritura a costituire la causa principale delle allergie primaverili. Si valuta che quattro italiani su dieci possano soffrire d’allergia da primavera. I sintomi accusati dalla persona, possono riguardare principalmente gli occhi (prurito, lacrimazione, congiuntivite) e il naso (starnutazione, rinorrea, ostruzione), ma anche i bronchi (tosse, affanno, sibili, asma), la cute (prurito,
arrossamenti, eczema, orticaria) e il sistema gastroenterico (crampi, nausea, vomito, diarrea). I sintomi principali delle pollinosi sono i seguenti: starnuti, rinorrea acquosa, congestione nasale, bruciore e arrossamento delle congiuntive, lacrimazione, prurito al palato, al naso e agli occhi, tosse secca e
stizzosa, spesso notturna, accompagnata da difficoltà di respiro e asma (nel 40% dei casi), riduzione dell’olfatto e del gusto, insonnia, stanchezza, irrequietezza.
CAUSE DELL’AUMENTO DELLE ALLERGIE
Tra i nuovi fattori gran parte della responsabilità è dell’inquinamento ma anche dello sviluppo. Infatti, non è un caso che in tutti i Paesi occidentali il fenomeno allergia è in forte aumento. In Italia si parla del 30-35% della popolazione affetta, rispetto al 10% di quaranta anni fa. Lo sviluppo ha portato con sé l’aumento degli allergeni, in altre parole delle sostanze che provocano la reazione allergica.
L’inquinamento è l’aspetto più pericoloso per gli allergici. L’effetto serra, ovvero l’innalzamento della temperatura a livello mondiale, non solo fa aumentare la quantità dei pollini che si diffonde nell’aria ma provoca cambiamenti climatici tali da stravolgere le stagioni, con primavere precoci e autunni tardivi che con i fattori inquinanti delle aree urbane diventano “esplosivi”. Si pensi che i gas di scarico delle macchine con motori diesel e delle industrie e dagli impianti di riscaldamento, predispongono alle sensibilizzazioni allergica. I fattori inquinanti determinano flogosi (infiammazione) della mucosa bronchiale, più vulnerabile agli attacchi degli allergeni e inoltre potrebbero rendere più aggressivi gli stessi pollini. Anche il cambio climatico, che ha fatto anticipare l’inizio delle stagionalità delle piante, ha avuto una notevole incidenza sull’incremento delle allergie da pollini, prolungando il periodo di esposizione dei soggetti atopici.
IL CALENDARIO DEI POLLINI
In Italia, i principali allergeni che si presentano nel periodo primaverile sono i pollini delle Graminacee, della Parietaria, le Composite (ad esempio l’ambrosia), le Betullacee, le Oleacee e le Cupressacee. GRAMINACEE: costituiscono la principale causa di pollinosi in Italia, ma soprattutto al Nord, dove raggiungono circa il 75% di prevalenza, meno al Centro (60 % di prevalenza) e ancor meno al Sud ed Isole (40% di prevalenza). Le Graminacee sono rappresentate in Italia da almeno centoventi specie, tra cui
diversi generi di cereali. I granuli sono abbastanza grandi e la loro fioritura va da aprile a settembre. Si distinguono specie coltivate (tipo granturco) e specie spontanee o infestanti. Esiste un’ampia cross reattività tra le diverse specie. La pollinazione più abbondante si verifica nei giorni estivi più caldi.
PARIETARIA: da marzo ad ottobre. La sua fioritura è pressoché perenne nell’Italia meridionale e nelle Isole, con massima intensità a maggio e giugno. Negli ultimi anni i campionamenti aerobiologici hanno mostrato un incremento dei pollini di Parietaria anche al Nord, con conseguente aumento anche dei casi
di pollinosi. Caratteristiche della pollinosi da Parietaria, rispetto alle altre, sono quelle di fornire assai più frequentemente crisi asmatiche, di avere un periodo di manifestazioni cliniche assai elevato, tanto da considerarla quasi una pollinosi perenne, almeno al Sud, infine di avere più facilmente casi di mono-
sensibilizzazione. Quest’ultima caratteristica tuttavia pare ridursi negli ultimi anni, anche a causa del maggiore incremento, nella popolazione degli allergici, dei casi di poli-sensibilizzazioni in generale.
COMPOSITE: da luglio a settembre. sono piante erbacee o con arbusto con fiori sessili riuniti in infiorescenza a capolino. Quelle di maggior interesse allergologico sono il genere Artemisia, Heliantus, Solidago, Rarasaxum, Xantium, più recentemente in Italia, l’Ambrosia. La mono-sensibilizzazione è rara. Presentano un polline isopolare, di dimensioni tra i 20 e i 24 millimicron, con tre solchi ed un poro centrale. L’Artemisia è una pianta infestante lungo le strade e nei luoghi incolti. Presenta cross reattività verso le altre specie della stessa famiglia.
BETULLACEE: da gennaio a maggio. Negli ultimi anni si è segnalato in Italia un notevole incremento delle pollinosi da queste piante, in quanto queste specie arboree sono sempre più piantate per scopo industriale (cellulosa).
OLEACEE: da maggio a giugno. L’ Olea europea è quello maggiormente responsabile di sensibilizzazioni soprattutto al Centro ed al Sud e Isole oltre che in Liguria. La prevalenza della pollinosi da Olea al Sud è intorno al 30- 40% fra tutti i soggetti sensibilizzati ai pollini. Scarse sono le mono-sensibilizzazioni. Tutti le persone presentano sintomi di rinite e/o congiuntivite. Le forme asmatiche sono particolarmente severe.
CUPRESSACEE (Cipresso): da febbraio a fine marzo con possibili anticipi a gennaio o continuazioni fino ad aprile. Negli ultimi anni, in Liguria, si è registrato un aumento del numero di soggetti che soffrono di pollinosi da cipresso. Questo è dovuto ad una politica di rimboschimento intensivo ed a motivi ornamentali per parchi e giardini. Non si deve dimenticare che questi alberi crescono abbastanza in fretta e costituiscono un utile mezzo per riparare dal vento, nelle regioni costiere, sia le colture sia gli abitanti di villette isolate. Possono scatenarsi reazioni allergiche se un soggetto mangia un alimento prodotto da una pianta a cui risulta allergico? I soggetti che soffrono di allergie ai pollini, possono avere “reazioni
allergiche” quando mangiano alcuni alimenti vegetali, cioè frutta e verdura.
Un esempio classico è il soggetto allergico al polline di betulla, questi può avere: bruciore in bocca, prurito al cavo orale, sensazione di chiusura alla gola, seguiti da edema labiale, quando mangia la mela.
Allergene Inalante Alimento
Pollini in genere Miele.
Pollini di Graminacee Melone, Anguria, Arancia, Kiwi,
Pomodoro, Frumento, Prunoide, (Pesca,
Albicocca, Ciliegia, Prugna), Arachidi, Cereali.
Pollini di Artemisia ed Sedano, Carote, Melone, Anguria, Mela,
altre Composite Olio di Girasole, Banana, Zucca, Camomilla,
Finocchio, Miele, Prezzemolo, Sedano, Carote,
Melone, Anguria, Mela, Olio di Girasole,
Banana, Zucca, Camomilla, Finocchio, Miele,
Prezzemolo.
Polline di Ambrosia Melone, Banana.
Polline di Parietaria More di Gelso, Basilico, Piselli, Ortica, Melone,
Pistacchio, Kiwi.
Polline di Olivo Olio di Oliva, Olive.
Polline di Nocciolo Nocciole.
Polline di Betulla Mela, Pera, Pesca, Albicocca, noci, nocciole,
ciliegia, banana, carota, patata, kiwi, finocchio,
sedano, arachidi, mandorle, pistacchio,
lampone,
fragola.
ALLERGIA
Allergia: da “allos” (diverso) e “ergon” (modo di agire) _ anomala modalità di reazione di un individuo allo stimolo di determinate sostanze dette “allergeni” innocue per altre persone. E’ la tendenza costituzionale o ereditaria di alcuni soggetti a presentare reazioni di ipersensibilità immediata. Gli anticorpi che intervengono in queste reazioni sono essenzialmente della classe Ig E. Si stima che siano allergici circa il 20% degli adulti e circa il 25% dei bambini (percentuali in crescita).
Le cellule dendritiche presenti sulle mucose captano l’antigene e lo presentano ai linfociti T, questi agiscono sui linfociti B attivandoli e trasformandoli in plasmacellule capaci di produrre anticorpi (Ig). Esistono due tipi di linfociti Th che costituiscono la cosiddetta bilancia dei Th. I linfociti di tipo Th2, capaci di produrre principalmente IL-4, IL-5 e IL-10 ma non IFN-y, e i linfociti di tipo Th1 capaci di produrre principalmente IL-2, IL-12, IFN-y e TNF-Beta. La differenza di produzione di queste citochine comporta un diverso coinvolgimento di tali cellule nei differenti meccanismi della risposta immunologica. Mentre i linfociti Th1 sono importanti per le reazioni di ipersensibilità ritardata e le risposte verso gli agenti infettivi batterici ed agenti patogeni intracellulari (virus) producendo IgG e IgM , i linfociti di tipo Th2
controllano la produzione degli anticorpi implicati nella difesa verso i parassiti e nelle reazioni allergiche IgE-mediate. Nel soggetto allergico sussiste un sostanziale sbilanciamento a favore della polarità Th2. A determinare la polarizzazione Th2 del sistema immunitario concorrono vari fattori :
· Genetica
· Ambiente di vita (rurale – urbano)
· Inquinamento (PM 10- PM 2,5)
· Esposizione elevata agli allergeni (ambiente domestico, coibentazioni,
materiali da costruzione)
· Fumo di sigaretta
· Infezioni
· Dieta (la dieta è la fonte allergenica più importante della prima infanzia)
· Stile di vita
PREVENZIONE
Per fare della prevenzione a questo spiacevole inconveniente si propone un trattamento abbinato con la terapia fisica vascolare Bemer ed il Linfodrenaggio viso e collo.
BEMER può migliorare la circolazione dei microvasi e aiutare così i naturali processi di autoguarigione e rigenerazione dell’organismo. L’irrorazione sanguigna è il sistema di approvvigionamento dell’organismo umano. Il 75% interessa i vasi più piccoli, i microvasi (microcircolazione), dove le cellule ematiche apportano ai tessuti e agli organi le necessarie sostanze nutrienti e l’ossigeno e poi, ritornando verso il cuore, asportano i prodotti di scarto affinché vengano eliminati. È soltanto grazie a questi processi di approvvigionamento e asporto che le cellule del corpo possono svolgere i loro tantissimi compiti vitali e fornire all’organismo l’energia di cui ha bisogno. Il cuore pompa le cellule ematiche lungo il sistema di circolazione; nel complesso le particelle del sangue devono rifornire e “pulire” un’area di oltre 120.000 chilometri. Il cuore non può fare tutto da solo; per questo riceve un aiuto concreto proprio dai vasi sanguigni più piccoli che, effettuando un proprio movimento di pompaggio (vasomozione), sospingono le cellule ematiche supportando così il lavoro del cuore. Questi movimenti regolano inoltre il flusso sanguigno in modo che le aree che necessitano di maggiore afflusso ricevano più irrorazione rispetto alle parti che in quel momento hanno meno necessità di rifornimento. Ad esempio: durante le attività sportive la necessità di approvvigionamento dei muscoli è più alta rispetto al cervello, mentre durante lo studio succede esattamente il contrario. Con l’aiuto dei movimenti di pompaggio dei microvasi, le cellule ematiche possono svolgere al meglio il loro compito proprio lì dove ce n’è maggior bisogno. E il risultato si vede: si rinforzano le difese immunitarie, aumentano le prestazioni fisiche e mentali, le malattie vengono debellate più facilmente e i medicinali arrivano meglio a destinazione.
Con il trattamento BEMER si rafforza il Sistema Immunitario aumentando la reattività dei globuli bianchi che difendono con maggiore prontezza la salute dell’organismo in presenza di minacce o aggressioni provenienti dall’esterno. In caso di infezioni, carico da stress o fattori ambientali dannosi, l’intero sistema immunitario viene messo nella condizione di difendere l’organismo in modo migliore e più efficace.
Cos’è il LINFODRENAGGIO?
Il LINFODRENAGGIO è una tipologia di Massaggio avente una manualità propria atta ad aiutare e quindi migliorare il Sistema Linfatico del Nostro Corpo. Non è un massaggio doloroso, anzi, è molto rilassante, delicato, lento e ritmico, questo perchè la maggior parte del sistema linfatico corre superficialmente nel nostro corpo.
Quali sono gli effetti del Linfodrenaggio?
Gli effetti sul Nostro Corpo sono:
- Effetto Antiedematoso: è il più conosciuto. Indicato per edemi provocati da interventi chirurgici o da traumi quali distorsioni di caviglia o ginocchio, ecc…;
- Effetto sulle Difese Immunitarie: migliora l’immunità locale come nei casi di acne, facilità alla colonizzazione batterica o virale delle prime vie aeree (tonsilliti, sinusiti, ecc…), aiuta nei problemi di tipo dentario, prima e dopo le estrazioni, ecc…;
- Effetto Cicatrizzante: si sfrutta l’accelerazione del flusso della linfa in quanto avviene l’apporto della nuova contenente principi nutritivi con azione plastica e ricostruttiva sul tessuto;
- Effetto sul Microcircolo: migliora la motilità intrinseca dei vasi agendo sulla efficacia dello svuotamento del linfangione e sulla ripresa della ritmicità delle contrazioni della sua muscolatura liscia;
- Effetto Rigenerante: miglioramento della nutrizione e della respirazione cutanea;
- Azione Antalgica e Rilassante: i movimenti, lenti e ritmati, hanno spesso effetto sedative e rilassante, favorendo il sonno in soggetti stressati o affaticati.
Quali sono i benefici del Linfodrenaggio?
I benefici sono molteplici:
− allevia il dolore localizzato;
− tonifica i muscoli;
− distende la pelle;
− esfolia e rigenera la pelle;
− combatte la cellulite;
− riduce i gonfiori da ritenzione idrica;
− previene il ristagno dei liquidi;
− migliora la circolazione linfatica;
− migliora il sistema immunitario;
− riduce gli edemi;
Il Sistema Linfatico è fondamentale come lo può essere il cuore. Fondamentale perchè è la casa del Sistema Immunitario, quel sistema che combatte tutti gli estranei al nostro corpo quali virus e batteri o
qualsiasi altra forma nemica. Da qui si capisce che se il Sistema Immunitario è debole siamo attaccabili e ci potremmo ammalare più o meno spesso.
Cosa possiamo fare?
Sicuramente una buona prevenzione alimentare, possiamo anche integrare con prodotti omeopatici ed in più possiamo eseguire dei trattamenti di Linfodrenaggio.
Nel trattamento specifico a viso e collo l’obiettivo è di decongestionare e migliorare la circolazione linfatica in tutte le stazioni linfonodali del capo, del viso e del collo utilizzando una manualità
propria. In tali stazioni linfonodali albergano le cellule del Sistema Immunitario ed in questo trattamento si sfrutta proprio l’Effetto Benefico sulle Difese Immunitarie stesse. Indicato come aiuto per allergie (soprattutto quelle stagionali), asma, raffreddori da fieno (come per le allergie stagionali), acne, sensibilità
alla colonizzazione batterica o virale delle prime vie respiratorie (tonsilliti, sinusiti, faringiti ripetute soprattutto nell’età pediatrica), alcuni problemi di tipo Dentario, PRE-ESTRAZIONI e POST-ESTRAZIONI (in
questo caso si sfruttano gli effetti cicatrizzante, anti-infettivo quindi miglioramento delle Difese Immunitarie ed anti-edematoso del sistema linfatico).
TEBALDI ALESSANDRO MASSOTERAPISTA M. C. B.